Essere sui social network non è abbastanza, bisogna diventare bravi a partecipare.
Facebook è un social pervasivo, su cui le persone trascorrono le giornate, in una connessione continua che rimbalza tra i vari device (computer, smartphone, tablet) senza soluzione di continuità.
Il focus di tutto sono i “post” ovvero gli aggiornamenti che tutti gli utenti vanno a condividere sul proprio profilo o sulla propria pagina sperando di ottenere “Like” commenti e condivisioni.
Studiare in modo attento come gestire i propri post è una cosa su cui soffermarsi se si sta lavorando in modo consapevole al proprio progetto di Personal Branding.
Perché postiamo?
Fondamentalmente siamo portati a condividere contenuti su Facebook perché ci piace entrare in contatto con gli altri, perché è stimolante poter avere una vetrina in cui esporsi. è un meccanismo che fa leva sull’alternanza tra la componente narcisistica e la componente voyeristica che sono presenti in dosi più o meno ampie in ognuno di noi. L’obiettivo principale della nostra presenza su Facebook dovrebbe essere quella di raccogliere contatti (possibilmente nell’ambito della nicchia a cui ci interessa rivolgerci) ma soprattutto generare interesse: dobbiamo fare in modo di essere seguiti e quindi ricordati. Per fare questo bisogna risultate interessanti, non noiosi, fare qualcosa di non convenzionale e utile per chi ci legge. Diventare catalizzatori di osservazioni, approfondimenti e contenuti che possono essere utili per chi vogliamo ci legga. Se siamo esperti di un determinato ambito, un grosso aiuto che possiamo dare a chi ci segue è quello di filtrare, riassumere e spiegare contenuti raccolti in rete e concetti: il nostro lettore tipo dovrebbe iniziare a pensarci come l’unica (o almeno la più importante) risorsa di riferimento di quel determinato argomento.
Professionale VS personale
Qualunque sia il nostro mercato, un elemento fondamentale del concetto di social network è che dobbiamo esporci in prima persona. In fondo, rafforzare il proprio brand significa diventare – mutatis mutandis – personaggi pubblici. E alle persone piace conoscere anche aspetti della vita privata dei personaggi pubblici, i loro pensieri, le loro abitudini.
Diventa quindi utile e molto accattivante scegliere di condividere non solo contenuti professionali, ma anche pensieri e momenti della propria vita privata. è un concetto nuovo, me ne rendo conto, e soprattutto un concetto in contraddizione con l’impostazione professionale tradizionale che separava rigorosamente lavoro e vita privata.
Le cose vanno fatte con equilibrio, ovviamente, il nostro scopo è quello di interessare e farci ricordare. I post personali possono essere alternati a post di carattere professionale e di approfondimento con lo scopo di esprimere gli aspetti più interessanti del nostro carattere, per dare emozione e calore, per dare spessore alla nostra immagine che -diversamente- potrebbe risultare troppo fredda e distaccata e quindi poco sincera. Condividere pensieri ed esperienze personali è un modo per far capire che siamo persone vere. Inoltre, non va sottovalutato un dato molto importante: quando scegliamo di chi fidarci, anche al di fuori della rete, normalmente lo facciamo sulla base di una conoscenza personale che include anche la percezione del carattere, dello stile, dei valori della persona che abbiamo di fronte. Bisogna avere il coraggio di raccontare, ogni giorno, la propria storia. Alle persone interessa sapere prima di tutto sapere chi sei, poi cosa sai e, infine, cosa sai fare.
Cosa postare
Il post può essere una frase di commento a un avvenimento, un proprio pensiero, una citazione interessante, un link a una risorsa web utile o a una risorsa presente sul nostro sito web (un articolo, una pagina).
Normalmente i post che hanno più visibilità sono quelli accompagnati da un’immagine, anche se ho personalmente verificato – in molti casi – che se i nostri contatti ci seguono davvero, anche i post testuali semplici vengono letti, condivisi e “piaciuti”.
La strategia che ho sviluppato è quella di pubblicare ogni giorno qualcosa “mescolando”
- frasi o citazioni che parlano o citano uno stato d’animo in cui mi ritrovo in quel momento o che richiamano un argomento su cui sto lavorando
- commenti personali a eventi di attualità noti, cercando di evitare di espormi troppo politicamente e senza mai – assolutamente – essere offensiva nei confronti di chi ha idee diverse
- link a risorse che trovo in rete e sono interessanti o simpatiche
- link a miei articoli o a pagine dei miei siti web.
Le mie frasi romantiche e motivazionali sono diventate un po’ un mio marchio distintivo e ho notato che le persone le leggono, le commentano e le condividono. Io non mi limito, infatti, a pubblicare la frase o a condividere frasi pubblicate da altri. Normalmente cerco una citazione che parla di qualcosa che in quel momento “sento” e la abbino a un’immagine, cercando di creare un messaggio che cattura l’attenzione visiva. Nella nota all’immagine ripeto la frase anche in forma testuale.
Quando scelgo di condividere che trovo in rete, cerco sempre di aggiungere un commento che aggiunga qualcosa (un’osservazione, un mio parere) sui contenuti dell’articolo, questo spesso permette di attivare il coinvolgimento di altre persone sull’argomento.
Non condivido mai – assolutamente mai – notizie scandalistiche, informazioni dubbie non verificate, catene di santantonio, immagini fini a se stesse, notizie cruente o immagini di sensibilizzazione a tematiche sociali o animaliste cruente. Non condivido mai qualcosa senza averlo letto prima.
Quando inserisco link a mie risorse professionali cerco di attirare l’attenzione ponendo una domanda o suggerendo un’idea, esattamente come faccio per le altre condivisioni.
A garanzia di engagement non manca la pubblicazione di fotografie della mia vita: selfie (sempre commentati e contestualizzati), foto dei luoghi in cui vado (nella maggior parte dei casi condivise da Instagram), foto del mio bimbo o con il mio bimbo.
Qualche volta cerco di utilizzare le mie foto anche per ambientare le citazioni o le frasi che riporto: questi post, che sono i più complessi da realizzare, sono quelli che hanno normalmente il maggior successo.
La cosa più importante, ritengo, è di essere sempre e comunque sinceri. Se vuoi parlare di emozioni, parla di emozioni vere. Se vuoi commentare qualcosa esprimi davvero il tuo parere. Se non pensi che sia opportuno taci, ma non dire una cosa falsa.
A me personalmente la rete ha permesso di esprimere la parte più vera e profonda di me, che spesso nel mondo off-line si tende a trascurare o inibire: questa apertura è stata terapeutica e ha dato un grande impulso al mio senso di autoefficacia, alla mia autostima e, conseguentemente, ai miei risultati.
Quanto postare
Non c’è una regola che indichi il quanto. Sicuramente è utile postare ogni giorno, più di una volta al giorno. Dobbiamo diventare familiari alle persone che fanno parte della nostra community, dobbiamo essere presenti, farci apprezzare e farci voler bene.
Può essere utile osservare quali sono i momenti in cui i nostri contatti sono per la maggior parte on line. Nel mio caso, i momenti più propizi per essere letti sono la mattina tra le 7.30 e le 9.00, la fascia centrale della giornata (pausa pranzo) e, più di tutto, la fascia preserale e serale.
Nel week end l’attività e la presenza si riduce notevolmente, e ci si può tranquillamente prendere qualche pausa.